La Valle delle Ferriere è una riserva integrale unica nel nostro territorio, grazie alla particolare conformazione geografica ed alla abbondanza di acqua gode di un microclima subtropicale che ha permesso lo sviluppo di felci rare come la woodwardia radicans risalenti a qualche milione di anni fa.
La Valle delle Ferriere prende il nome da un’antica fabbrica che estraeva il ferro dal minerale grezzo importato dall’isola d’Elba e dalla Puglia, e di cui conserva alcuni resti. Nella parte bassa della Valle, inoltre, sono presenti i ruderi di alcune cartiere che producevano la celebre carta di Amalfi.
La Valle, situata sul versante amalfitano della Penisola Sorrentina, è attraversata per tutta la sua estensione dal Torrente Canneto, che nasce in località Lama dei Gatti ed attraversa la Riserva Naturale della Valle delle Ferriere creando una serie di cascate spettacolari. Il Canneto raggiunge quindi la sua massima consistenza all’altezza dell’affluenza delle acque del Torrente Ceraso che alimentano l’acquedotto che serve i comuni di Amalfi, Scala ed Atrani. Da qui si incunea nel vallone Grevone attraversando i ruderi delle antiche ferriere e dei mulini ad acqua.
Nella Valle delle Ferriere hanno potuto sopravvivere, grazie alla posizione geografica ed alle peculiarità dell’ambiente fisico, associazioni vegetali quasi completamente scomparse sul continente europeo e presenti, invece, nei paesi caldi a forte piovosità del Sud-Est asiatico.
Infatti nella Valle, chiusa a Nord dal Monte Rotondo e aperta a Sud-Est su Amalfi, si è creato un microclima caratterizzato da un elevato tasso di umidità, dovuto all’abbondanza della piovosità, distribuita nell’arco di tre mesi, alla ricchezza di circolazione delle acque in superficie e nel sottosuolo, con nebulizzazione in prossimità delle numerose cascate, e da uniformità della temperatura, in media 15° centigradi, come conseguenza della protezione dai venti freddi settentrionali.
La Valle dei Mulini
La Valle dei Mulini costituisce la parte terminale del corso del Torrente Canneto prima che lo stesso attraversi il centro abitato di Amalfi.
Il nome di questa porzione di Valle deriva dagli insediamenti dei mulini per l’industria delle paste alimentari che poi dovette cedere alla concorrenza delle industrie di Torre del Greco, Torre Annunziata e Gragnano.
Tra il XII° ed il XIII° secolo alcuni mulini furono sostituiti dalle cartiere, dove si cominciò a produrre una carta ricavata dalla macerazione degli stracci di cotone, lino e canapa, con una tecnica originaria della Cina, importata nei paesi arabi ed introdotta in Occidente e perfezionata proprio dagli Amalfitani.
La carta prodotta ad Amalfi, la cosiddetta carta bambagina, era molto pregiata soprattutto le filigrane con stemmi, simboli e disegni e si diffuse talmente che Federico II°, nel 1220, ne vietò l’uso per gli atti pubblici.
Durante il ‘700 l’attività raggiunse il suo apice, ma alla fine dell’800 la mancata meccanizzazione dei processi produttivi causò un rapido decadimento di quasi di tutte le cartiere. Delle sedici cartiere che operavano nella Valle soltanto due sono ancora attive, mentre le altre sono abbandonate e in rovina lungo il corso del Canneto.
All’inizio della Valle dei Mulini è da pochi anni attivo il Museo della Carta, che raccoglie i macchinari ed i prodotti della lavorazione della carta.
L’escursione inizia presso via Paradiso, da qui seguire la strada cementata fino ad una cisterna sulla sinistra, qui termina la strada ed inizia il sentiero. Continuare lungo il sentiero sempre evidente fino alla segnaletica per Pontone, ignorate l’indicazione ed andate dritti. Dopo 10/15 minuti arriverete ad un guado (normalmente è presente un tronco che permette il facile attraversamento), attraversato il tratto in sentiero prosegue con ripida salita, ignorate l’indicazione per Agerola e continuate dritti, in 5 minuti arriverete all’ingresso della riserva.
Come arrivare
Una volta giunti ad Amalfi seguire la strada che porta al Museo della Carta; da qui, sulla destra, parte una ripida salita, prenderla e quasi subito andare a sinistra su via Paradiso, da qui inizia il percorso.
Se volete rendere la giornata più suggestiva suggerisco di arrivare ad Amalfi via mare, mediante uno dei numerosi traghetti che partono da Salerno o da Sorrento (una trentina di minuti di viaggio).