Il percorso per Pania della Croce inizia in concomitanza di una cappella votiva che ricorda i partigiani del gruppo Valanga caduti mentre operavano in questa zona.
Lo spazio per parcheggiare non è molto, eventualmente potete portare la macchina li dove finisce l’asfalto che presenta qualche spazio in più per parcheggiare.
Continuando la sterrata si prende il sentiero n.7 che molto presto si restringe, si passa a fianco di un costone roccioso ed in una decina di minuti si giunge al bivio con il sentiero 127 (che si farà al ritorno) per Mosceta, quindi lo si ignora e si continua a sinistra seguento il 7.
Il sentiero si inoltra in una fitta faggeta con un salita mediamente ripida e qualche saliscendi.
Si sale con diversi tornanti sempre all’interno del bosco, si attraversa uno spiazzo costeggiando i ruderi delle Pianaccette (1190m), il sentiero diventa più ripido fino all’uscita dalla faggeta in prossimità del prato del Naso dell’Omo Morto, circa 1h 15m dalla partenza; sulla sinistra si può osservare l’impressionante cima rocciosa della Pania Secca.
Poco dopo, a sinistra, si nota una traccia di sentiero non numerata che porta alla vetta della Pania Secca, ignorarla e procedere verso destra e costeggiando una piccola sorgente; da qui con poco di raggiunge il Rifugio Emilio Rossi (m 1609), 1h 45m dalla partenza.
Ad est del rifugio si erge la Pania Secca, ad ovest si è sovrastati dall’imponenenza della Pania della Croce mentre a nord ovest si può ammirare l’appuntita piramide del Pizzo delle Saette.
Dopo una breve sosta si riprende il sentiero n. 7 fino valico Foce del Puntone o Naso dell’Omo Morto (1610m), circa 15 minuti dal rifugio, dove è presente prima un bivio che indica il sentiero 139 che percorre tutta la Borra di Canala (da fare al ritorno) e poco più avanti un secondo incrocio con il sentiero 126, si abbandona il sentiero 7 e si segue il 126 con il quale si risale il Vallone dell’Inferno lungo una salita detritica fino al Colle della Pania (1835m), circa 2h 50m dalla partenza.
A questo punto si abbandona il segnavia che conduce in discesa al Rifugio Del Freo per risalire in breve la facile cresta sulla sinistra e raggiungere infine la cima di Pania della Croce (1858m).
Pania della Croce è senz’altro la più importante cima dell’intero gruppo montuoso, nonché la più conosciuta e salita dagli escursionisti. Lo stesso nome “Apuane” è una diretta derivazione del termine “Panie”
Dalla vetta il panorama ci offre un magnifico scorcio che spazia dalla piana di Lucca alla costa, dall’isola d’Elba alla Capraia, alla Gorgona, alla Corsica e quindi alle Alpi Marittime e al Monviso, per arrivare al Golfo di La Spezia, a tutte le cime delle Apuane e all’Appennino Tosco-Emiliano.
Per il ritorno si ripercorre il sentiero dell’andata fino al Colle della Pania per poi ripercorrere il Vallone dell’Inferno; arrivati al bivio con il sentiero 139, incontrato all’andata, lo si prende scendendo nella Borra di Canala.
Dopo un primissimo tratto senza difficoltà scende ripidamente nel canyon tra ghiaia e sfasciume di rocce, per cui è necessario scendere con molta attenzione, si rientra nel bosco fino ad arrivare all’incrocio con il sentiero 127 (1h 50m dalla vetta Pania della Croce) che verso sinistra porta a Mosceta mentre a destra riporta al Piglionico.
Il sentiero ora prosegue verso destra mantenendosi sempre a mezza costa lungo un esile traccia di sentiero che mediante diversi saliscendi ed un ultimo strappetto in salita porta al parcheggio della macchina.
Come Arrivare
Raggiunti il centro di Castelnuovo di Garfagnana si seguono le indicazioni per Monteperpoli.
Giunti all’altezza del Ristorante Bonini si devia a destra seguendo le indicazioni per l’Alpe di Sant’Antonio, proseguire lungo la strada, ignorare il bivio con Brucciano e successivamente continuare per Piglionico, proseguire dritti fino a raggiungere la Cappelletta di Piglionico.
Quest’ultimo bivio è riconoscibile dalla colonnina del parchimetro e dal cartello che ne indica l’uso. Qui infatti, pagando 3 euro, si ottiene lo scontrino per il permesso giornaliero di parcheggio auto lungo tutto il tratto di strada successivo.